keiryu
sei le rose scarlatte
purpurea bellezza eterna
dei sogni specchio illusorio –
le foglie e i petali appassiti
graffianti rovi color sangue
Keiryu di Eufemia
Le rose sono
ammalianti e intrise di bellezza eterna, la stessa beltà alla quale
aspirano gli esseri umani. Ma come le rose, anche la bellezza è un
sogno, destinato ad appassire come i petali e le sue foglie.
I rovi sono destinati a infliggere il dolore della perdita della bellezza che col tempo svanisce…
Un giorno appena nato
racconta altre esistenze e vite
pagine senza parole -
gocce d’inchiostro silenziose
voci sepolte tra le ciglia
- immagine dal web -
Keiryu di Eufemia ©
nel cerchio della luna
ombre disegnano sentieri
calpestati dall’inverno -
eterno è il ciclo della vita
eco di stagioni fugaci
Keiryu di Eufemia
soffia impetuoso il vento
portando suoni di campane
sigillati dai secoli-
il saggio ode suoni antichi
segni scolpiti nella roccia
*
Keiryu di Eufemia
Keiryu di Eufemia
Nella parte
iniziale le illusioni sono fantasmi sull’anima di Georgiana, venduta ad
un uomo che non ama. Illusioni destinate a spazzare via i sogni. Nel
nazo no kaze, la criptica conclusione si riferisce al fatto che restano
solo lacrime a “ruscellare” sul volto di Georgiana, lacrime mescolate
dalla pioggia. Non vi è piu’ alcuna speranza per il suo amore. Tutto è
passiva accettazione.
destinazioni ignote -
fragili mete di viandanti
dal passo stanco ed incerto
segrete dimore fluttuanti
mille universi paralleli
*
Keiryu di Eufemia tratto dall’Atlante dei maestri keiryu sul sito di Luca Cenisi
effimere stagioni
le tinte e le foglie d’autunno
nello sguardo che vede oltre -
è mescolanza di colori
riflessi di luce e tenebra
*
Eufemia
effimere stagioni
le tinte e le foglie d’autunno
nello sguardo che vede oltre -
è mescolanza di colori
riflessi di luce e tenebra
*
Eufemia
assenza di rumore
nuvole di pallido cielo
su specchi di immobili onde-
si perde l’eco di un sussurro
nel sentiero verso l’eterno*
- immagine dal web. Buddhist temples in Bagan, Myanmar.
*
Eufemia
* per eterno, qua intendo simbolicamente il culto Buddhista, così come suggerisce l’immagine.
sfoglio pagine bianche
pure come neve in Inverno
tracce di ricordi e giorni -
solo gocce sugli occhi chiusi
come pioggia di Primavera
lettere diari libri-
segni intinti di nero inchiostro
prigionieri di memorie
pagine bianche sussurrano
illusioni come fantasmi
*
Keiryu di Eufemia
soffia impetuoso il vento
a spazzare via quel che resta
di brevi ore d’un meriggio
nella clessidra capovolta
scorre la sabbia tra le dita
*
Keiryu di Eufemia
Questo keyryu è stato pubblicato sull’Atlante Keyryu del sito di Luca Cenisi, in una bellissima pagina a me dedicata
cliccate qua
il fiume scorre lento
cullando lieve la bellezza
finché verrà il crepuscolo
spente sono le tre candele
al cospetto del triste Fato
*
Eufemia
The Lady of
Shalott è un poema romantico scritto dal poeta inglese Alfred Tennyson
basato probabilmente su una storia di Thomas Malory: La Morte d’Arthur,
riguardante Elaine di Astolat, una donna che si innamora di Lancillotto,
ma muore di dolore non potendo essere corrisposta
Il keiryu è un genere poetico dai toni metafisico-esistenziali e filosofici, il cui scopo è quello di consentire all’uomo una profonda e sincera indagine introspettiva.
I primi tre versi costituiscono lo izumi (“sorgente”), mentre gli ultimi due, ad essi intimamente connessi ma di più ampio respiro concettuale, formano il cosiddetto nazo no kaze
(letteralmente, “enigma del vento”), ovvero un’incisiva e criptica
conclusione (o un paradosso) che stimoli il lettore ad una riflessione
esistenzialistica sul tema affrontato.
La metrica è 79899
il fiume scorre lento
cullando lieve la bellezza
finché verrà il crepuscolo
spente sono le tre candele
al cospetto del triste Fato
*
Eufemia
The Lady of
Shalott è un poema romantico scritto dal poeta inglese Alfred Tennyson
basato probabilmente su una storia di Thomas Malory: La Morte d’Arthur,
riguardante Elaine di Astolat, una donna che si innamora di Lancillotto,
ma muore di dolore non potendo essere corrisposta
Il keiryu è un genere poetico dai toni metafisico-esistenziali e filosofici, il cui scopo è quello di consentire all’uomo una profonda e sincera indagine introspettiva.
I primi tre versi costituiscono lo izumi (“sorgente”), mentre gli ultimi due, ad essi intimamente connessi ma di più ampio respiro concettuale, formano il cosiddetto nazo no kaze
(letteralmente, “enigma del vento”), ovvero un’incisiva e criptica
conclusione (o un paradosso) che stimoli il lettore ad una riflessione
esistenzialistica sul tema affrontato.
La metrica è 79899
se dai miei occhi di luna
il tempo diventasse inganno
sarebbe come un torrente
i secoli porte inutili
solo barriere di passaggio
*
Eufemia
fugace la vittoria
del possente Ramses il grande
dalla corona di Sole -
quale sconfitta sulla sabbia
tra gli spettri senza più voce
tra le dune sabbiose
feroce infuria la battaglia
gli eserciti ormai allo stremo
il tramonto e il cocente khamsin
sul campo nessun vincitore
*
© Eufemia Griffo e Massimo Baldi
*Lo yama è un componimento a carattere contributivo ove il contenuto spirituale non deriva dalla penna di un unico poeta, ma da più voci.
Il “mattone base” di questo particolarissimo genere è il proprio il keiryū. Per tutte le notizie clicca qua
su foglie accartocciate
il giorno è un mattino d’autunno
dal volto nebbioso e stanco -
scricchiolano veloci i passi,
il sole dietro ai rami spogli
*
Eufemia
Anche lo yama è un componimento poetico inventato da Luca Cenisi.
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