senryu di Eufemia
arde la fiamma
come fuoco mai spento
eterna è l’arte
*
Eufemia
Wolf, haiku narrativi di Massimo Baldi ed Eufemia Griffo
scivolò il fiocco
la perla di rugiada
sul kimono blu
divenne seta
dagli argentei riflessi -
volto di neve
taccion le stelle
feroce il vento sferza -
metamorfosi
alta brughiera
nevi brezze e un bagliore
occhi di lupo
*
Massimo Baldi ed Eufemia Griffo
Le leggende narrano che in un tempo lontano, una fanciulla bellissima dalle vesti di seta, fu rapita dalla furia degli elementi ed in balia di essi, si trasformò in un lupo. Ancora oggi, negli antichi boschi della Luna, se ne può sentire l’ululato, quando le stelle tacciono e l’inverno regna sovrano.
Haiku di Eufemia scelto dalla pagina Haiku Antichi e NON
solitudine -
sulla panca di legno
ultima foglia
Eufemia Griffo
Grazie alla pagina Haiku Antichi e NON
che ha scelto il mio haiku
keiryu di Eufemia – versione inglese
unknown destinations -
fragile for a wandering soul
with tired and uncertain steps
a floating secret home
in same thousand worlds*
*
Eufemia
NOTE – There is only one “reality”, but thousands parallel, infinite and inscrutable universes.
As for “Time”, so for “earthly” places man
is anxious to find his safe house, taming its nature and becoming like a
weary wayfarer who moves uncertain steps.
May he find a safe place for his spirit and go beyond this physical being?
The answer is no.
There is no “supercelestial” nor an a
“noumenon” home: only apparent and fragile realities exist, bounded by
infinite universes.4
Dal sito
*
la traduzione è nei commenti
Tutto scorre come un fiume – Poema yama a 4 mani di Eufemia Griffo e Davide Benincasa
ascolto il tuo dolore
fanciulla dai raggi dorati
rubati a stelle notturne -
alba e aurora le due sorelle
notte e giorno nel cerchio eterno
nella luce nascosta
la tua figura è ombra nell’ombra
e senza veli puoi piangere -
si sfibra il riflesso nell’acqua
poichè tutto scorre nel fiume
*
Eufemia Griffo&Davide Benincasa
Cari amici con questo poema a quattro mani, Vi ringrazio tutti per la partecipazione assai sentita e Vi do appuntamento presto, con l’ e book a tema.
Haiku di Eufemia – Dalla pagina Haiku antichi e non
eco di passi
sul sentiero di marmo
geta di quercia
*
Eufemia Griffo
Haiku scelto dalla pagina Haiku Antichi e non
Sedoka a 4 mani di Eufemia e Massimo –
passioni oscure
tra battiti di ciglia
desideri sepolti
frusciano i rami
del ciliegio e del pruno
sospira il kimono ocra
tremula fiamma
scomposta da respiri
intreccio di ombre oblique
svela la luna
nel fuoco di candele
seducente maschera
le mani in cerca
di piaceri e voluttà
tra frenesie e passioni
il grande cedro
scruta i segreti amanti
luna d’argento plaude
raggi d’argento
disegnano sui corpi
strade da percorrere
il fiume scorre
fuoco rosso le sue acque
come oro liquefatto
sanno gli amanti
che il sole sta sorgendo
che la notte è piangente
sbatte le ciglia
ultimo sguardo al mare
l’onda e il gabbiano in volo
*
Eufemia Griffo e Massimo Baldi
- inedito per il prossimo e book sul Giappone -
Yama, poema a 4 mani di Eufemia Griffo e Massimo Baldi
fugace la vittoria
del possente Ramses il grande
dalla corona di Sole -
quale sconfitta sulla sabbia
tra gli spettri senza più voce
tra le dune sabbiose
feroce infuria la battaglia
gli eserciti ormai allo stremo
il tramonto e il cocente khamsin
sul campo nessun vincitore
*
© Eufemia Griffo e Massimo Baldi
*Lo yama è un componimento a carattere contributivo ove il contenuto spirituale non deriva dalla penna di un unico poeta, ma da più voci.
Il “mattone base” di questo particolarissimo genere è il proprio il keiryū. Per tutte le notizie clicca qua
Anche lo yama è un componimento poetico inventato da Luca Cenisi.
L’occhio di Ra – E book a 4 mani di Massimo Baldi ed Eufemia Griffo
Cari amici del Blog
è con gioia che vi riproponiamo il lavoro a quattro mani che io e Massimo abbiamo avuto il piacere di condividere due anni fa.
Un omaggio all’antico Egitto, ai suoi Re (Rames) e Regine (Nefertiti),
ai suoi paesaggi e alle sue epiche battaglie come quella di Kadesh.
Ringrazio Massimo per l’ottima ispirazione e per avere condiviso
emozioni identiche seppur differenti, attraverso il sottile filo d’acciaio della scrittura e della poesia.
Buona lettura!
Eufemia e Massimo
Eufemia e Massimo
Cliccare sulla copertina o sul link per il down load
http://memoriediunageisha.eu/attachments/File/occhio_di_RA.pdf
L’occhio di Ra esiste anche in versione cartacea,
per le info sull’acquisto cliccare qua
http://www.lulu.com/shop/massimo-baldi-eufemia-griffo/sulle-rive-del-nilo/paperback/product-17342947.html
Haiku di Eufemia
Dalla pagina di Lucia, Haiku antichi e non
è stato scelto
piccola geisha
sui ricordi sfioriti
volo di rose
*
Eufemia
Dal multiblog di Jalesh, “La nostra Commedia”, per la categoria Un soffio d’amore : “Il cedro degli addii” – intervista agli autori del renga , Massimo Baldi ed Eufemia Griffo (intervista a cura di Lucia Griffo)
Un Soffio d’Amore
Soffio d’Amore di Giugno 2012
Il cedro degli addii, renga a 4 mani di Massimo Baldi ed Eufemia Griffo
Nella penombra
il serico kimono
le avvolge i seni
si baciano gli amanti
loro complice luna
Anime amanti
rumore di sospiri
flebili suoni
come vento d’estate
dall’abbraccio rovente
Fuggono le ore
nel frinire dei grilli
sudati i volti
le bocche ardenti roghi
tra voluttà e passione
Come un calice
dal prezioso cristallo
senza bevanda
di piaceri proibiti
si riempiono le coppe
Solenne gioco
nella brama dei sensi
nessuno vince
sedotto è il cuore arido
come fiume senz’acqua
Un solo corpo
sono or la geisha e il danna*
tremule carni
le mani strette e unite
con le membra in subbuglio
Come veleno
che ottenebra la mente,
solo illusioni
voluttuosi piaceri
dal sapore dell’oppio
Vinti i limiti
movenze senza freni
mondi magici
mai termina il piacere
tra baci e perdizione
Brucia la fiamma
divorando crudele
brandelli di alba
complice silenziosa
d’un amore imperfetto
Tempo di andare
sabbia scivola lieve
dalla clessidra
sfioriscono i ciliegi
nel tramonto del sole
Parole proibite
come foglie rapite
e già disperse
l’amore non ha nome
sul volto di una geisha
*
Fine
Massimo Baldi ed Eufemia Griffo
La parola *danna in giapponese significa padrone, ma in relazione con la geisha questo termine significa cliente-marito.
Il danna è colui che si occupa di tutto ciò di cui ha bisogno una geisha, paga le sue spese, acquista i suoi costosissimi kimono, la sommerge di regali e a volte, se è particolarmente generoso, le compra anche un’ abitazione, o una o-chaya (casa da tè); per questo motivo di solito i danna sono persone molto importanti e facoltose.
Il titolo del renga è un omaggio a Takano Kimio, poeta morto alla giovane età di 26 anni ed autore de Il cedro degli addii, titolo che ben si addice alla storia narrata nel nostro renga, una storia d’amore e di addiio tra la geisha e il suo danna.
Intervista a cura di Lucia Griffo a Massimo Baldi
1) Carissimi Eufemia e Massimo, questo mese è stato scelto il Vostro brano a quattro mani intitolato: “Il cedro degli addii” per la Rubrica Un Soffio D’Amore per il mese di Giugno; vorremmo conoscere il Vostro punto di vista e l’emozione che Vi ha dato questo brano nel scriverlo insieme, anche per conoscerVi meglio.
2) A quando risale la Vostra intesa e collaborazione artistica?
La nostra collaborazione artistica è
cominciata nell’estate di due anni fa, devo riconoscere che è rarissimo
trovare una tanto perfetta simbiosi artistica culminata nel nostro primo
lavoro a quattro mani dal titolo ‘Imperfette perfezioni’, raccolta di
poesie in metrica giapponese.
A questo riuscitissimo lavoro ne sono seguiti molti altri.
Come ci diciamo spesso io ed Eufemia, una
volta tracciati su carta i nostri versi, è impossibile distinguerne
l’Autore, tanto le nostre penne sono in grado di fondersi dando origine
ad una armonia poetica con pochi eguali.
La nostra intesa artistica, pertanto,
penso che sia esistita da sempre, da quando entrambi abbiamo cominciato a
scrivere; tale intesa deriva essenzialmente da una grande sensibilità,
da una naturale predisposizione per questo tipo di poesia e da tanta,
tanta sperimentazione.
Quando ci siamo conosciuti, l’intesa
artistica si è trasformata quasi subito in collaborazione artistica,
così come un fiume termina la sua corsa nel mare; con naturalezza ed
ineluttabilità.
3) Questo brano, particolarmente bello ed intenso coinvolge i protagonisti della storia; dateci il Vostro punto di vista. Com’è nata l’idea di questa poesia e di scrivere sull’arte antica della Geisha?
La figura
della geisha è una figura che mi ha sempre affascinato, così come mi ha
incuriosito e spinto alla conoscenza del bushido la coraggiosa e leale
figura del samurai; altra figura che ha un posto di rilievo nei miei
scritti è quella del mistico e monaco zen.
Per aspetti diversi, sono tutti muri maestri del grande Giappone.
La geisha, dicevamo: la sua bellezza è
come il soffio del vento, la flessuosità del suo incedere è come un
giunco, la sua arte irraggiungibile.
Tanta bellezza, tanto desiderio e brama di
possederla racchiusa in tanta velata tristezza e nell’inevitabile
abbandono all’alba: trovo che molto del suo fascino sia tutto in questa
chiave di lettura.
4) Vi siete immersi in un mondo lontano, eppure sembrava di percepirne la delicatezza e l’emozione senza fiato. E’ un brano in metrica, genere non semplice da comporre; spiegateci l’ispirazione. Il lettore esterno ne avverte la passione, l’emozione, ma anche la sofferenza, l’emotività e l’addio.
L’ispirazione
nasce dalla comune passione per la geisha, dalla naturale
predisposizione a comporre versi a quattro mani e dalla perfetta
compenetrazione nella figura della geisha e del suo danna: un po’ come a
teatro, dove la riuscita di un’opera passa attraverso un sentire vero e
reale nei personaggi che si vanno ad interpretare.
Si è immersi nel buio della notte, per
carpirne ogni attimo e per sapere che ci sarà un’alba di malinconia ed
abbandono, questa è la forte passione, questo è il canto del cigno della
geisha, l’usignolo che ad ogni crepuscolo rinasce e ad ogni alba si
spegne, in concomitanza con il sorgere del sole.
5) Avete progetti futuri artistici?
Ci regalerete ancora dei brani insieme?
Senza pensarci un solo secondo: sicuramente.
E’ insito nell’inevitabilità felice di un
connubio letterario tanto perfetto e tanto riuscito, sarebbe riduttivo
togliere ai lettori e soprattutto a noi stessi questa grande opportunità
di sognare e far sognare.
Intervista a cura di Lucia Griffo ad Eufemia Griffo
1) Carissimi Eufemia e Massimo, questo mese è stato scelto il Vostro brano a quattro mani intitolato: “Il cedro degli addii” per la Rubrica Un Soffio D’Amore per il mese di Giugno; vorremmo conoscere il Vostro punto di vista e l’emozione che Vi ha dato questo brano nel scriverlo insieme, anche per conoscerVi meglio.
Innanzitutto
grazie di cuore per avere scelto questo bellissimo brano che reputo
essere in assoluto il migliore che ho scritto insieme a Massimo.
E’ con emozione e gioia che ho accolto
questa notizia, ma anche con una punta di ansia poiché in questo mese
sto vivendo un periodo così intenso dal punto di vista lavorativo al
punto di avere sempre paura di non avere il tempo necessario per fare
per bene le cose. Infatti sto scrivendo molto poco per non concedermi
nessuna distrazione rispetto al lavoro che sto ultimando.
Ritornando alla poesia a quattro mani,
abbiamo appreso la meravigliosa notizia con sorpresa, avevamo pubblicato
il renga a quattro mani nella categoria Soffio d’amore senza attenderci
alcun riscontro ed il fatto che esso sia stato scelto, ci ha riempiti
di gioia. La scrittura è un fiume che abbatte qualsiasi ostacolo e la
poesia ha il fascino e la seduzione di parole appena sussurrate. E’ così
che va letto questo brano di cui vi sveleremo i retroscena, nel corso
dell’intervista.
La scrittura
a quattro mani non è cosa semplice, bisogna trovare e ricercare una
indubbia empatia, assonanza di emozioni, bisogna porsi sullo stesso
filo, come due equilibristi.
Il risultato puo’ essere apprezzabile, ma puo’ anche risultare un insuccesso.
Spesso accade invece quel che io chiamo il
“miracolo” della poesia, ovvero che due penne si fondano a tal punto
tale che non sia possibile discernere i versi dell’uno e dell’altro ed è
ciò che mi sento di dire a proposito delle liriche che finora abbiamo
scritto insieme io e Massimo. Un sodalizio artistico che dura da due
anni, una forte empatia e fusione di mente e cuore al punto che al
lettore non è facile distinguere i miei versi da quelli di Massimo.
Questo è quello che sovente ci sentiamo dire da un discreto numero di
fans che ci seguono da anni.
2) A quando risale la Vostra intesa e collaborazione artistica?
A due estati fa, luglio 2010. Come ogni incontro, esso è avvenuto per caso poiché ” le vie del web sono infinite”.
Possiedo un multiblog d’autore da quasi
sette anni dedicato alla poesia giapponese, ne sono la fondatrice e
con orgoglio posso dire che questo piccolo gioiello che accoglie
svariati artisti da ogni luogo d’Italia, è unico nel suo genere. Non
credo ce ne siano molti altri in Italia, eccetto Amanogawa della mia
amica Elisa Allo.
Ci siamo dunque incontrati sulla strada
della poesia haiku e per caso abbiamo iniziato a scrivere una serie di
haiku e tanka sul tema dell’estate. Alla conclusione di essa ci siamo
accorti che erano talmente tanti, che sarebbe stato possibile
racchiuderli all’interno di un libro. E’ nata quindi l’idea di
Imperfette perfezioni, il nostro primo libro a quattro mani al quale ne
sono seguiti altri due, Sulle sponde del Nilo e Foglie d’autunno.
3) Questo brano, particolarmente bello ed intenso coinvolge i protagonisti della storia; dateci il Vostro punto di vista. Com’è nata l’idea di questa poesia e di scrivere sull’arte antica della Geisha?
Scrivere
haiku automaticamente fa pensare al Giappone, alla sua cultura
millenaria, ad un mondo affascinante tutto da scoprire poco a poco. Ci
sono molti aspetti di esso che mi affascinano e ci affascinano. Il mio
multiblog Memorie di una geisha, è un omaggio al film di Rob Marshall
(film del 2005) e allo stesso tempo prende spunto dalla figura della
geisha, donna figura seducente ed affascinante che ha ispirato
moltissimi film e poesie. Durante il nostro connubio artistico abbiamo
toccato numerosi temi, dall’estate, all’Egitto, all’autunno.
In effetti mancava un omaggio tout court
al mondo orientale e dunque abbiamo pensato di scrivere ed ispirarci
alla geisha. E’ stato Massimo a scrivere l’incipit del renga, io l’ho
proseguito e a mia volta gliel’ho rinviato. Questo scambio di ku ( I ku
sono i versi) è avvenuto moltissime volte e la poesia è stata scritta
nell’arco di tre giorni circa.
La storia narrata si ispira a quella
raccontata nel film di Rob Marshall. I protagonisti sono una geisha ed
il suo danna, ovvero una sorta di protettore, ma allo stesso tempo
cliente – marito. Ricordo che la geisha non puo’ sposarsi e per questo
motivo non le è concesso amare; essa infatti è anche denominata “la
moglie del crepuscolo”.
Nel renga i due protagonisti si concedono
una notte d’amore, là dove la passione ed un sentimento autentico si
intrecciano tra loro in maniera sublime. La geisha ama il suo danna ma
comprende che l’alba metterà fine ad ogni sua speranza; dunque vive con
coinvolgimento questo sentimento, là dove il danna è invece tratteggiato
in maniera piu’ sopita e fredda al punto che la vera protagonista di
cui abbiamo messo in evidenza il carattere, appare essere la donna.
L’amore tra queste due persone è un’ illusione e come tale essa rimane.
Il titolo del renga è un omaggio a Takano
Kimio, poeta morto alla giovane età di 26 anni ed autore de Il cedro
degli addii, titolo che ben si addice alla storia narrata nel nostro
renga, una storia d’amore e di addiio tra la geisha e il suo danna.
Il cedro (l’antico sugi) inoltre è uno
degli alberi piu’ rappresentativi del Giapppone e nella storia abbiamo
pensato che all’ombra di esso, i due protagonisti si sussurravano addio.
4) Vi siente immersi in un mondo lontano, eppure sembrava di percepirne la delicatezza e l’emozione senza fiato. E’ un brano in metrica, genere non semplice da comporre; spiegateci l’ispirazione. Il lettore esterno ne avverte la passione, l’emozione, ma anche la sofferenza, l’emotività e l’addio.
L’ispirazione
come ho scritto sopra, deriva dalla visione del film Memorie di una
geisha, su cui ho scritto moltissimo. Il Giappone è sì un mondo lontano e
così misterioso
rispetto a quello che siamo noi
occidentali. Tuttavia reputo che da questa conoscenza si possano trarre
solo vantaggi, storici e non solo. Immergersi nella sua cultura
è un indubbio arricchimento, è come
viaggiare pur non avendo con sé un bagaglio, è come essere i
protagonisti di storie narrate secoli e secoli fa.
Ma è anche fare la conoscenza con
tradizioni differenti dalle nostre dal punto di vista, per esempio
religioso e trarne insegnamenti.
Personalmente sto tentando uno studio
sulla meditazione zen di cui esistono moltissime sfaccettature in grado
di “aiutarci” a vivere nel nostro mondo così frenetico dove tocco con
mano un’ assurda assenza di valori. Esistono testi poetici di una tale
bellezza e immergersi totalmente in essi, è come sostare in un giardino
fiorito mentre il silenzio e la pace dilagano nella mente e nel cuore.
Ricordo inoltre che in Giappone la
dottrina Zen ha favorito lo sviluppo di numerose arti tradizionali come
la cerimonia del tè (chanoyu), l’architettura dei giardini, la pittura a
inchiostro (sumi-e), l’arte di disporre i fiori (ikebana), il tiro con
l’arco (kyudō): nello scoccare di una freccia l’annullamento del
dualismo tra chi compie l’azione e l’azione stessa darà luogo alla
comprensione immediata della realtà, all’illuminazione.
E’ un mondo vario e variegato che mi attrae e mi affascina e da cui traggo ispirazione per scrivere ed insegnamenti.
Quanto al
brano, esso è stato strutturato secondo lo schema metrico del tanka
(5/7/5/7/7) , tuttavia esso appare del tutto fluido al punto da sfuggire
alla rigidità della metrica che
qualche volta ingabbia il pensiero nella
rigida legge del ku. In questo caso, il renga scorre velocemente e pare
quasi essere stato scritto con il verso libero.
Sono felice che le emozioni che io e
Massimo abbiamo descritto siano le stesse che prova il lettore. Abbiamo
soppesato in maniera sapiente la scelta delle parole per non apparire
banali; la poesia nasce da un atto libero quale è l’ispirazione, ma essa
va anche limata e come un brano di narrativa, bisogna fare attenzione
alla scelta dei termini per non apparire banali.
Quanto alle emozioni, abbiamo scelto di
“scendere”nell’anima dei protagonisti, essere con loro tutt’uno, dare
voce a personaggi immaginari, farli parlare con sentimenti reali.
Le parole chiavi sono “amore, malinconia,
addio”. Ci sono parole dette ed altre celate, ma d’altra parte non è
possibile mettere in mostra totalmente i sentimenti del cuore benché
appartengano ad esseri immaginari.
5) Avete progetti futuri artistici?
Ci regalerete ancora dei brani insieme?
Prima di
comporre Il cedro degli addii, abbiamo scritto molte altre poesie
ispirandoci al Giappone e l’idea è dunque di raccoglierle in un
nuovissimo libro che sarà un ulteriore omaggio al Sol Levante e alla sua
cultura millenarie.Gli aspetti da sondare e che ci ispirano sono
moltissimi e di sicuro riprenderemo ancora il tema della geisha e del
suo mondo così particolare.
Ciò non toglie che potremo proseguire a scrivere a quattro mani anche su altri argomenti.
E dunque la risposta è assolutamente positiva.
Ringrazio Jane e la redazione de La Nostra
Commedia, Lucia per le domande che ci ha posto e che ci hanno dato la
possibilità di parlare di noi e della nostra scrittura ed infine
ringrazio Massimo, stimato amico e poeta col quale sono certa seguiranno
altre “imprese” di scrittura poetica e narrativa.
Ringrazio gli autori del bellissimo Soffio D’Amore a nome di tutta la Redazione della La nostra commedia; grazie per questo brano che ha catturato noi tutti; i nostri complimenti!
Lucia Griffo
*
Video a cura di Jalesh
Il cedro degli addii, renga a 4 mani di Massimo Baldi ed Eufemia Griffo
Nella penombra
il serico kimono
le avvolge i seni
si baciano gli amanti
loro complice luna
Anime amanti
rumore di sospiri
flebili suoni
come vento d’estate
dall’abbraccio rovente
Fuggono le ore
nel frinire dei grilli
sudati i volti
le bocche ardenti roghi
tra voluttà e passione
Come un calice
dal prezioso cristallo
senza bevanda
di piaceri proibiti
si riempiono le coppe
Solenne gioco
nella brama dei sensi
nessuno vince
sedotto è il cuore arido
come fiume senz’acqua
Un solo corpo
sono or la geisha e il danna*
tremule carni
le mani strette e unite
con le membra in subbuglio
Come veleno
che ottenebra la mente,
solo illusioni
voluttuosi piaceri
dal sapore dell’oppio
Vinti i limiti
movenze senza freni
mondi magici
mai termina il piacere
tra baci e perdizione
Brucia la fiamma
divorando crudele
brandelli di alba
complice silenziosa
d’un amore imperfetto
Tempo di andare
sabbia scivola lieve
dalla clessidra
sfioriscono i ciliegi
nel tramonto del sole
Parole proibite
come foglie rapite
e già disperse
l’amore non ha nome
sul volto di una geisha
*
Fine
Massimo Baldi ed Eufemia Griffo
La parola *danna in giapponese significa padrone, ma in relazione con la geisha questo termine significa cliente-marito.Il danna è colui che si occupa di tutto ciò di cui ha bisogno una geisha, paga le sue spese, acquista i suoi costosissimi kimono, la sommerge di regali e a volte, se è particolarmente generoso, le compra anche un’ abitazione, o una o-chaya (casa da tè); per questo motivo di solito i danna sono persone molto importanti e facoltose.
Il titolo del renga è un omaggio a Takano Kimio, poeta morto alla giovane età di 26 anni ed autore de Il cedro degli addii, titolo che ben si addice alla storia narrata nel nostro renga, una storia d’amore e di addiio tra la geisha e il suo danna.
Kōan,* haiku narrativi di Eufemia
fuori dal tempio
solo luce di Luna
– stelle nascoste
il vecchio saggio
prega innanzi alla Luna
– allievo o maestro?
ricordi di ieri
smarriti tra le nubi
– vana ricerca
*
Eufemia
* kōan, sono i quesiti paradossali, enigmi la cui soluzione non può essere ottenuta tramite la razionalità e la logica ma solo con l’intuizione.
Geisha e Saburau, renga a 4 mani di Massimo Baldi ed Eufemia Griffo
Geisha e Samurai
del sol levante artisti
lealtà e passione
conturbanti movenze
tigre e volpe in un fiato
Danza ritmica
nel tramonto di fuoco
ardenti labbra
spada e pugnale in cielo
alta luna s’asside
Un fuoco brucia
nel fodero segreto
-scrigno del cuore
avviluppato e oscuro
desideri negati
Vola un airone
sulla sponda del fiume
un giorno, un sole
fluttuano rami e foglie
ombre immerse nell’acqua
*
Massimo Baldi ed Eufemia Griffo
Pubblichiamo stasera un renga inedito che abbiamo scritto qualche tempo fa, ringrazio Massimo per l’ispirazione e per il bellissimo tema che tanto ci attrae.
I suoi occhi sono acqua profonda – Renga a 4 mani di Massimo ed Eufemia
matita nera
occhi profondi e tristi
fiammanti labbra
tanti kimono
il flessuoso vitino
avvinto e stretto
i piedi nudi
dai seducenti passi
lieve apparire
raffinatezza
leggero il suo respiro
lunghi capelli
pallido fiore
come neve in inverno
cuore sepolto
fremente il corpo
ai raggi della luna
sensi in tumulto
rami spezzati
in balia di tempeste
ciliegio rosso
le bianche mani
sciolgono il nastro rosa
fruscio di seta
cela la luna
seducente passione
volti nascosti
in ogni sguardo
scorre fiume impetuoso
il cuore muore
già prigionieri
nell’alba senza sole
quel che resta è ombra
al crepuscolo
le ore sono fantasmi
sconfitto è il tempo
le bocche a un passo
appena si sfiorano
onde del mare
come alta marea
sullo scoglio s’infrange
cade la geisha
*
Renga di Massimo Baldi ed Eufemia Griffo
Il
renga copre una intera giornata, dal crepuscolo all’alba, così come si
addice al tempo effimero di due persone che si amano pur sapendo
che il loro tempo è caduco come il fiore di ciliegio.
Per un uomo la Geisha può essere solo una moglie a metà: esse infatti, come si dice nel film Memorie di una Geisha, sono le mogli del crepuscolo
Colgo l’occasione per fare a Massimo tantissimi auguri di BUON COMPLEANNO!!!!
Tutto è haiku – renga a 4 mani di Eufemia Griffo e Massimo Baldi
cinque sillabe
l’essenza delle cose
il primo verso
sette sillabe
sferzante onda del vento
ispirazione
cinque sillabe
cento dubbi e domande
la notte incombe
cinque sillabe
ora tutto è ben chiaro
comincio il viaggio
sette sillabe
cerca ciò che non vede
antico maestro
cinque sillabe
nel silenzio concludo
- la perfezione
*
Eufemia Griffo e Massimo Baldi
Nella gabbia dell’ombra – Renga di Eufemia
Tocca la mano
le labbra senza linfa
senza più sangue
t’amai ad ogni sospiro
nella gabbia dell’ombra
Illuso amore!
nel freddo marmo muore
l’ultimo sogno
di vita già strappata
all’iridescente alba
Sublima l’arte
l’eterno oltre l’eterno:
- nulla mai muore
giaccio sulla tua pelle
come dea mai sconfitta
*
Renga di Eufemia
All’Arte che sublima la Vita oltre la Morte
Come corolle sotto pioggia d’aprile, renga a 4 mani di Massimo Baldi ed Eufemia Griffo
Festanti in volo
sotto il sole d’aprile
squarci di poesia
pennellate d’artista
prima rosa sbocciata
Fragili versi
tra corolle di pioggia
nasce la vita
germoglia nuovo seme
petali di parole
Raggi argentei
nella luna d’aprile
disegnano ombre
macchie d’inchiostro sparse
nei declivi del cuore
Cela un petalo
profondissimi sogni
stille di vita
di cui soltanto i poeti
possiedono i segreti
*
Massimo Baldi ed Eufemia Griffo
La poesia è come una corolla che sboccia a primavera: come dal seme nasce un nuovo fiore
così la poesia nasce dal cuore dei poeti e da esso si alimenta,
come corolle sotto pioggia d’aprile.
Avalon (sedoka di Eufemia)
Su onde increspate
si specchiano nuvole
ed un opaco sole
Vedo un’isola
ammantata di nebbie
e trasparente cielo
Giace sul fondo
sepolta dal mistero
la spada del grande Re
*
Sedoka di Eufemia
Come legno di quercia, renga di Eufemia
E’ già passato
il tempo dell’infanzia
piccola geisha
leggeri come fiori
fuggiti tutti i sogni
Sei come l’acqua
che scorre nel giardino
goccia di pioggia
scivoli silenziosa
e ti rialzi ogni volta
Quercia possente
sei radice d’albero
legno d’acero
possente la tua anima
pura come i sogni tuoi
~ Eufemia ~
*
Mia madre diceva sempre che mia sorella
Satsu era come il legno: radicata nel terreno come un albero Sakura. Ma
a ne diceva che ero come l’acqua. L’acqua si scava la strada anche
attraverso la pietra, e quando è intrappolata l’acqua si crea un nuovo
varco.
(dal film “Memorie di una Geisha”).
Poesia liberamente ispirata al film “Memorie di una Geisha”
SABI WABi AWARE YUGEN – COSA SONO – articolo di Eufemia
Vi copio incollo un articolo che ho scritto qualche tempo fa tratto dal nostro sito Memorie di una Geisha
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