
Dorme lady  Shalot
il sonno eterno avvince
l'ultimo sogno
ride l'orrendo speziale
occulto quel veleno
Aguzze cime
ove padrone il falco
dal becco adunco
dispiega le ali nere
sulla maestosa valle
Buia la foresta
ove sorge palllido
il primo raggio
del sole del mattino
dietro le nere torri
Calme son le acque
del nebbioso lago blu
giunchi su sponde
e boccioli di rosa
dall'eterno profumo
Fiore sul cuore
di linfa nuova accende
i sopiti sensi
ribolle il rosso sangue
tra i suoi roridi seni
Innnanzi al fuoco
una ballata d'amor
soave è quel canto:
di Lady Shalot si narra
e della morte, vinta
Eufemia
Negli antichi tempi  si  narrava di una fanciulla, ancor giovine, il cui destino incontrò  quello di un  uomo avido, che invidioso della sua bellezza e della sua  posizione sociale, le  diede una triste morte. Un giorno egli andò da  uno speziale la cui fama  travalicava i confini del regno, il quale  preparò un intruglio venefico  destinato alla fanciulla. Ella lo bevve  senza avere sentore della fine imminente  e cadde a terra, senza vita.
Un fiore portato dal vento, una notte volò sul suo cuore senza vita e  scivolò  sui suoi seni, ed i suoi petali dalle virtù misteriose, ne  risvegliarono la vita  oramai sopita.
Lady Shalot venne celebrata nelle ballate di corte, attraverso i secoli e  la sua  bellezza fu affidata alla voce soave dei cantori che davanti ai  fuochi, ne  cantarono il nome che in eterno, fu affidato al fiume del  Tempo.
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